Vinitaly 2022

V i n i t a l y 2 0 2 2

Il Vinitaly si è chiuso da circa 2 settimane, rientrati da Verona ci piacerebbe fare il punto delle nostre impressioni.

Dopo due anni di pandemia, questa 54esima edizione del Vinitaly– dal 10 al 13 aprile – ha dimostrato che il mondo del vino si è tutt’altro che fermato: ha accolto oltre 4.000 cantine e buyer provenienti da tutto il mondo e coinvolto Sessanta Paesi. Gli obblighi di accessi contingentati hanno portato sì a numeri minori in termini di quantità, ma migliori in termini di qualità: abbiamo assistito ad una presenza più realmente interessata al vino.

GUERRA E PANDEMIA HANNO DETTATO GLI INGRESSI: AL CENTRO IL MERCATO STATUNITENSE, MANCANZA DI ASIA E RUSSIA

È stata l’edizione che ha segnato il record di presenze di buyer stranieri in rapporto al totale di ingressi: i 25.000 operatori stranieri da 139 paesi hanno rappresentato il 28% del totale degli 88.000 operatori presenti in fiera, primi tra tutti gli Stati Uniti seguiti dalla Germania.

È di 5mila, invece, il totale dei mancati arrivi a causa di guerra e pandemia. In particolare, le norme Covid-19 hanno ridotto la presenza da Sud Est Asiatico, mentre la guerra ha sospeso la presenza russa.

LE DONNE: CUORE PULSANTE DI QUESTO VINITALY

Dalle istituzioni ai vertici d’azienda, passando per buyer e sommelier, la ripartizione dei ruoli uomo/donna sembra ormai alquanto omogenea. In ambito enoturistico, pare che le donne sia il cuore pulsante. E la presenza femminile in Fiera è stata è pari, se non superiore a quella maschile.

Nota evidente anche dall’attenzione riservata alle donne del vino, come la nostra Germana, fiera rappresentante della categoria, protagonista di alcuni articoli sui media di settore e non, “Sono orgogliosa di essere la moglie di un contadino” afferma Germana “perché se c’è un atto onesto e altamente rivoluzionario, che può fare un vignaiolo è “fare politica” attraverso la produzione di ottimi vini, che sappiano raccontare e promuovere un territorio. ” E ora avanti tutta verso le tante novità che ci aspettano, come le celebrazioni per il nostro Trentennale.