STORIE DI VIGNA: LA VIGNA DI ‘PIPU’

S T O R I E D I V I G N A : L A V I G N A D I P I P U

La storia dei Colli Tortonesi passa attraverso la viticultura e la storia delle sue vigne. Vi raccontiamo quelle che più ci stanno a cuore.

Una vigna, se trattata con il giusto amore e le dovute attenzioni (e se aiutata da terreno e clima) ha vita assai lunga. Può vivere per secoli.

Soprattutto, le vigne crescono e invecchiano insieme a coloro che se ne prendono cura, per questo ci raccontano spesso storie antiche, che ci parlano di un territorio, delle sue tradizioni, ma soprattutto di persone, di figure che ne hanno fatto la storia.

La vigna di Pipu è una di queste.
Le sue origini ci narrano di veri e propri pionieri della nostra terra, di personaggi che ne hanno disegnato il paesaggio (nella direzione della viticultura).

Nel 1800, tre fratelli arrivano a Fossaghello, a due passi dalla nostra Montale Celli, con una coppia di buoi e a bordo di una bigoncia.
Arrivano dalla vicina Torricella di Sarezzano, ma siamo nel XIX secolo: spostarsi è comunque complicato e rappresenta un importante cambio di vita.

Uno dei tre si chiama Giovanni  e nel 1903 dà alla luce ‘Pipu’, figura destinata a fare la storia della viticultura locale.

'PIPU'

‘PIPU’


E’ lui a piantare i primi filari, nel 1940, e da allora con passione  e il supporto della famiglia, non si ferma più. Dal 1960 continuano a piantare fino al completamento di una vigna con 30 filari di 200 viti ciascuno.

La  vigna attraversa così più di mezzo secolo, lavorata con la necessaria dedizione da Pipu prima, e dal figlio Luigi (con i nipoti) poi, in una relazione simbiotica tra la terra e i suoi coltivatori tipica della nostra cultura.

Fino ad arrivare ai tempi più recenti, quando vive un periodo di fisiologico declino, dovuto in parte all’età, in parte ai grandi sforzi che una vigna di 2 ettari richiede per essere mantenuta produttiva e in salute.

Noi, Azienda Boveri Luigi, abbiamo deciso di prenderla in mano e occuparcene nel 2020, con devozione e il dovuto rispetto, effettuando un recupero ‘ristrutturativo’ affinchè questo pezzo di storia della nostra terra continuasse a darci i suoi preziosi frutti.

La vigna si presenta oggi in ottima forma, e include diverse varietà di uva, a bacca bianca e bacca nera.

Una curiosità, a questo proposito: la parte più vicina alla strada conosciuta come ‘tabarnè’ è stata ripiantata nel 1984 e vi figura la cosiddetta “’uva rosa”, un piccolo tesoro che a detta di rinomati agronomi sarebbe un vitigno praticamente estinto.

1960 – PUBBLICITA’ ORSI (CON LUIGI, FIGLIO DI ‘PIPU’)


E’ nostra intenzione continuare a raccontarvi le storie delle vigne (nostre e degli altri), questo grande patrimonio culturale e testimonianza di un passato che non vogliamo vada perduto.

Ringraziamo Rosy Bergaglio, fonte di queste preziose informazioni storiche.